Art. 1 ā Denominazione
Il nome Salame di Fabriano ĆØ attribuito esclusivamente al prodotto che risponde alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare diproduzione.
Art. 2 ā Zona di Produzione
Il salame di Fabriano ĆØ un prodotto tipico della tradizione Marchigiana con particolare riferimento alla zona di produzione geograficamente individuata nel comune di Fabriano. La produzione si ottiene utilizzando le carni di capi nati in Italia ed allevati nel territorio dellāAppennino Marchigiano.
2.1 Prova dellāorigine
2.1.1- Prova storica
La storia di questo salume tipico si perde nella notte dei tempi cosƬ come qualsiasi insaccato tradizionale. Numerose sono perĆ² le testimonianze che fanno risalire il salame di Fabriano alla zona geografica di cui allāart.2. Nel 1877 il prodotto tipico Fabrianese approda allāinterno della tradizione popolare della cittĆ marchigiana per opera di Oreste Marcoaldi, autore di āUsanze e pregiudiziā, āI vocaboli piĆ¹ genuini del vernacoloā, āCanti e proverbi del popolo Fabrianeseā; in un suo dizionarietto, allāunica voce āsalsiccione, salameā, si afferma che il salame ĆØ una specialitĆ Fabrianese, come di Bologna ĆØ la mortadella, di Modena lo zampone. A conferma di ciĆ²e della fama raggiunta dal salame di Fabriano si legge, in una lettera di ringraziamentodi G. Garibaldi allāamico Fabrianese Benigno Bignonzetti datata 1881, che il generale ringrazia per i ātanto buoni salami ricevutiā facendo riferimento a āsalami confezionati con carne suina interamente magra, tolto cioĆØ grasso e nervi, pesta sottilissimamente, aggiuntovi centoventi lardelli, ventiquattro a forma di dadi, condita con sale e pepe neroā.
2.1.2 TracciabilitĆ
Ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando per ognuna gli input e gli output. In questo modo e attraverso lāiscrizione in appositi elenchi gestiti dallāOrganismo di Controllo (OdC), degli allevamenti e dei salumifici, viene garantita la tracciabilitĆ del prodotto. I suini devono essere allevati per almeno otto mesi in allevamenti del territorio dellā appennino umbro-marchigiano e devono essere nati in Italia. Saranno assoggettati al controllo da parte dellāOdC esclusivamente gli allevamenti ed i salumifici, in quanto gli impianti di macellazione ed i laboratori di sezionamento sono da considerarsi fornitori di servizio.
Art. 3 ā Descrizione del Prodotto
Caratteristiche materia prima (tagli)
La materia prima (coscia, fiocco della spalla, lardello) deve provenire da suini afferenti gli allevamenti inseriti negli elenchi di cui allāarticolo 2 punto 2.2 del presente Disciplinare di produzione.
Alimentazione dei suini
Per lāalimentazione dei suini devono essere utilizzati solo mangimi NO OGM. Gli alimenti consentiti sono:
ā¢sfarinati di grano tenero, orzo, mais, crusca di grano, favino nero, favino bianco e pisello;
ā¢sfalcio di prato stabile tale quale e/o affienato;
ā¢ghiande, zucche e patate.
Ć ammesso lāutilizzo di soia, in misura non superiore al 10% e di integratori minerali.
EtĆ alla macellazione dei suini
I suini devono essere macellati ad unāetĆ superiore ai 12 mesi.
Tagli
Per la formazione dellāimpasto devono essere utilizzati, nel rispetto delle percentuali indicate, i seguenti tagli:
ā¢coscia ā„ 70% del quantitativo totale dei tagli destinati alla formazione dellāimpasto;
ā¢spalla (fiocco) <15% del quantitativo totale dei tagli destinati alla formazione dellāimpasto;
ā¢grasso di copertura della coscia <5% del quantitativo dei tagli destinati alla formazione dellāimpasto;
ā¢lardelli ā¤ 10% del quantitativo totale dei tagli destinati alla formazione dellāimpasto.
Caratteristiche dei lardelli
I lardelli devono provenire dalla fascia adiposa dorso-lombare con sezione simile ad un quadrato e/o rettangolo aventi le seguenti dimensioni: 0,5-1 cm di lato.
Ingredienti aggiuntivi obbligatori
ā¢Sale: ā„ 25 g per kg di materia prima (tagli);
ā¢Pepe nero, in polvere e in grani: ā¤ 5 g per kg di materia prima (tagli);
Ingredienti aggiuntivi facoltativi
Eā ammesso, lāimpiego di vino. Eā altresƬ ammesso lā uso di conservanti, solamente nel caso in cui sia richiesto dalla legislazione del paese estero di destinazione del prodotto. In tal caso deve essere fatta specifica indicazione nellāetichetta.
Art. 4 ā Metodiche di Produzione
Macinatura e Lavorazione
La coscia e la spalla (fiocco), devono essere sottoposte a tre passaggi con trafile; lāultimo passaggio deve essere effettuato con una trafila avente diametro compreso tra 2 mm e 3,5 mm. Allāimpasto cosƬ ottenuto vengono aggiunti obbligatoriamente, nel rispetto delle quantitĆ previste dal presente disciplinare, sale, pepe nero (polvere e grani) ed i lardelli.
Insacco/Legatura
Lāimpasto viene insaccato in budello naturale di suino e legato con spago naturale idoneo al contatto con alimenti.
Asciugatura
Il prodotto viene sottoposto ad una fase di asciugatura per un periodo minimo di 7 giorni e massimo di 15 giorni dalla data dellāinsacco. Durante la fase di asciugatura il prodotto deve essere appeso, evitando il contatto tra i salami.
Stagionatura
Il prodotto viene sottoposto ad una fase di stagionatura per un periodo minimo di 70 giorni dalla data di fine asciugatura. La stagionatura del prodotto deve avvenire ad una temperatura compresa tra 10Ā°C ā 15Ā°C ed un’umiditĆ relativa compresa tra 70% – 80%.
Resa
La resa del prodotto finito non deve superare il 60% del quantitativo di prodotto destinato allāasciugatura.
Art. 5 ā Controlli
I controlli sul Disciplinare di Produzione āSalame di Fabrianoā saranno affidati ad un Organismo di Controllo, che operi in conformitĆ alla norma UNI CEI EN 17065:2012 – Valutazione della conformitĆ – Requisiti per organismi che certificano prodotti, processi e servizi.
Art. 6ā Denominazione che si intende registrare e logotipo marchio collettivo
Il Salame di Fabriano in seguito intenderĆ avvalersi della registrazione, ai sensi del Regolamento (CEE) n. 2081/92, come prodotto a Denominazione di Origine Protetta (DOP) o ad Indicazione Geografica Protetta (IGP) parallelamente ad una certificazione di prodotto condotta da un Ente terzo accreditato Sincert (UNI EN 45011).
Legame con il territorio:
Le testimonianze che la produzione del Salame di Fabriano fosse tipico delle Marche ed in particolare della zona geografica di cui allāart.2 sono numerose e solo alcune sono state riportate nel precedente articolo del suddetto disciplinare nella sezione Prova storica. Eā grazie a tutte le notizie ricavate dalle letture sulla Norcineria marchigiana che possiamo collocare e definire il legame esistente, oggi ed in passato, fra il Salame di Fabriano ed il territorio dellāAlta Valle dellāEsino. La tradizione infatti tramanda che la carne usata per la produzione del Fabriano fosse quella dei maiali allevati nellāentroterra dellāAlta Valle dellāEsino. Che la carne migliore ed il lardo piĆ¹ pregiato fossero ricavati dalle razze autoctone di suini marchigiani (in passato di colore scuro e pelo ruvido, oggi derivanti dallāincrocio dei soggetti locali con altre razze nazionali) viene confermato negli āAtti della giunta per lāinchiesta agraria e sulle condizioni della classe agricolaā al volume XI del Tomo II. Inoltre in passato esistevano, ma in alcune localitĆ dellāentroterra anconetano resistono ancora, delle tradizioni tipiche del territorio marchigiano e non riscontrabili in altre Regioni italiane, che confermano come lāutilizzo del Salame di Fabriano sia unico rispetto che altrove; infatti nella tradizione contadina, il Fabriano era uno tra i primi salumi ad essere consumato in occasione delle feste Pasquali; era un prodotto che non mancava mai nelle tavole dei marchigiani, sia per il buon gusto che per lāalta tradizione che lāarte della Norcineria riservava a questo prodotto. La Norcineria, con i suoi riti ed il rispetto conferito al Norcino, colui che veniva chiamato nella mattazione dei suini per la sua abilitĆ nel compiere la āPistaā (le operazioni di trasformazione dei prodotti ricavati dal maiale) o come veniva chiamato nelle Marche āSalataā, era unāarte nata al confine tra la Regione Dorica e lāUmbria ed in seguito sviluppatasi nel territorio regionale dallāentroterra al mare, con una rilevanza forse non riscontrabile in altre Regioni.
Art. 8 ā Disposizioni Comunitarie e/o Nazionali
Le procedure e la commercializzazione di prodotti contraddistinti dalla denominazione di cui allāArt. 1 che non abbiano i requisiti e le caratteristiche prescritti dal presente disciplinare sono puniti ai sensi della vigente legislazione Comunitaria e/o Nazionale. Ai sensi della medesima legislazione sono altresƬ puniti lāuso della citata denominazione, accompagnata da qualificativi di qualsiasi genere (Salame Fabriano, Fabriano il Salame, etc.) che costituiscano deformazioni della denominazione stessa, nonchĆ© lāuso di indicazioni atte a trarre in inganno lāacquirente. La contraffazione, lāalterazione e lāuso illecito dei sigilli e/o contrassegni di cui allāArt. 7 sono puniti ai sensi della vigente legislazione.
Allegato I: scheda riassuntiva del prodotto
1) Tipo di Prodotto: Categoria Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione.
2) Descrizione del Disciplinare:
Ā·Nome: Salame di Fabriano
Ā·Descrizione: Forma cilindrica, rivestito con budello naturale e pezzatura variabile tra i 200 e i 600 grammi. Consistenza compatta, colore rosso granato, e distribuzione regolare dei lardelli.
Ā·Zona Geografica: La produzione del Salame di Fabriano ha luogo nel comune di Fabriano.
Ā·Prova dellāorigine: Nel 1877 il prodotto tipico Fabrianese approda allāinterno della tradizione popolare della cittĆ marchigiana per opera di Oreste Marcoaldi, autore di āUsanze epregiudiziā, āI vocaboli piĆ¹ genuini del vernacoloā, āCanti e proverbi del popolo Fabrianeseā; in un suo dizionarietto, allāunica voce āsalsiccione, salameā, si afferma che il salame ĆØ una specialitĆ Fabrianese, come di Bologna ĆØ la mortadella, di Modena lo zampone. A conferma di ciĆ² e della fama raggiunta dal salame di Fabriano si legge, in una lettera di ringraziamento di G. Garibaldi allāamico Fabrianese Benigno Bignonzetti datata 1881, che il generale ringrazia per i ātanto buoni salami ricevutiā, facendo riferimento a āsalami confezionati con carne suina interamente magra, tolto cioĆØ grasso e nervi, pesta sottilissimamente, aggiuntovi centoventi lardelli, ventiquattro a forma di dadi, condita con sale e pepe neroā.
Ā·Metodo di ottenimento: Le materie prime utilizzate sono suini di razza bianca, nera o loro incroci, purchĆ© nati, cresciuti genealogicamente nel territorio dellāAppennino umbro-marchigiano, fatto salvo quanto previsto allāArt.2 del disciplinare; lāetĆ ideale ĆØ di almeno 12 mesi. Per la produzione del Salame di Fabriano si utilizzano solo le parti pregiate e di prima qualitĆ derivanti dalla spalla (solo il fiocco), dalla coscia con lāaggiunta del fondello; il grasso ĆØ prelevato dalla schiena e rappresenta un percentuale del 8-12%. Il lardo, tagliato a cubetti, viene salato e mescolato a tagli di carne. Lāimpasto subisce un primo taglio con trafile grosse, poi ĆØ ripassata una seconda volta in trafile piĆ¹ strette fino ad arrivare alla giusta grana. Lāimpasto ĆØ condito con >= 25 grammi di sale per chilo di prodotto, pepe nero in polvere e in grani (massimo 5 grammi) ed eventuale aggiunta di vino bianco. Poi ĆØ insaccato e pressato il tutto nel ābudello gentileā naturale che viene dissalato mediante lavaggio con acqua calda. Dopo un periodo di asciugatura di 7 o 15 giorni in locali climatizzati, la successiva fase di stagionatura ha una durata minima di 70 gioni con temperature intorno ai 10-15Ā°C ed umiditĆ circa compresa tra il 70 e lā80%.
Ā·Rapporto con la zona: La tradizione tramanda che la carne usata per la produzione del Salame di Fabriano fosse quella dei maiali nati nel territorio dellāAppennino umbro-marchigiano ed allevati nei Comuni suddetti.(āAtti della giunta per lāinchiesta agraria e sulle condizioni della classe agricolaā al volume XI del Tomo II). Inoltre in passato esistevano, ma in alcune localitĆ dellāentroterra anconetano resistono ancora, delle tradizioni tipiche del territorio marchigiano e non riscontrabili in altre Regioni italiane, che confermano come lāutilizzo del Salame di Fabriano sia unico rispetto che altrove; infatti nella tradizione contadina, il Salame di Fabriano era uno tra i primi salumi ad essere consumato in occasione delle feste Pasquali; era un prodotto che non mancava mai nelle tavole dei marchigiani, sia per il buon gusto che per lāalta tradizione che lāarte della Norcineria (che grande ed unico sviluppo ebbe nella regione Dorica) riservava a questo prodotto.
Ā·Struttura di Controllo:
I controlli sul Disciplinare di Produzione āSalame di Fabrianoā saranno affidati ad un Organismo di Controllo, che operi in conformitĆ alla norma UNI CEI EN 17065:2012 Valutazione della conformitĆ
– Requisiti per organismi che certificano prodotti, processi e servizi.
Etichettatura:
Fermo restando il rispetto della normativa vigente in materia di etichettatura, il prodotto āSalame di Fabrianoā deve essere immesso in commercio provvisto dei seguenti elementi:
ā¢fascetta che avvolge il prodotto riportante il contrassegno identificativo del prodotto āSalame di Fabrianoā;
ā¢sigillo posto ad unāestremitĆ del prodotto fatto con carta a mano filigranata realizzata a cura del Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano. Il contrassegno identificativo del prodottoāSalame di Fabrianoā deve essere riprodotto senza alterarne la sua origine.
ā¢Eā consentita la commercializzazione del prodotto intero confezionato sottovuoto o in